giovedì 12 dicembre 2013

Sorpreso dalla risposta italiana, Perplesso su Mariano Ferro

Buonasera a tutti,
sono rimasto colpito in positivo dalla risposta di tantissime città italiane in risposta alla protesta promossa dal Coordinamento 9 Dicembre e faccio i complimenti agli organizzatori per la civiltà e la correttezza nella quale si sono svolti i presidi.

SITUAZIONE ITALIANA (IN BREVE)
I presidi  continuano a prendere piede in tutta Italia con ottimi numeri, anche se, dopo il voto di fiducia delle Camere al Governo Letta, si sente sempre più forte fra i manifestanti l'esigenza di una discussione avente ad oggetto l'eventuale approdo a Roma della protesta. Indubbiamente questa rappresenta una delle proteste più durature  e più partecipate degli ultimi 20 anni; una protesta bersagliatissima dai mass media, dai gruppi di antagonisti (i principali centri sociali anti-fascisti, i militanti di partito, etc.) e dagli immancabili troll; una protesta che sembra non volersi spegnere ed andare avanti sotto l'impulso di nuove adesioni e nuovi presidi.
Il dissenso dilaga sul web, ormai quasi incontenibile. I principali social network (Twitter, Facebook, Youtube) e siti quali YouReporter, sono ormai invasi da video, foto e qualunque altro tipo di documento informatico e digitale riguardante la protesta. In contrapposizione a tutto ciò, lo spazio dato da TV e Giornali appare poco ed ovviamente la visione della protesta non è di certo favorevole ai manifestanti. Già molte trasmissioni hanno dato spazio ai manifestanti, solo per citarne alcune LaGabbia e Matrix, con contenuti e spazi differenti. Nel prorgramma di Paragone (La Gabbia appunto) è stata  data ampia possibilità di intervento sia dalle piazze sia in studio e, come contradditorio, vi era  un membro del PD, tale Ricci, facente parte dell'ala renziana , Laura Comi del PDL e il DG dell'ABI (Associazione Bancaria Italiana) Giovanni Sabatini, i quali sono stati accompagnati da sonori fischi durante i loro interventi ma che comunque non si sono sottratti alle domande degli intervenuti. Guardando invece Matrix il copione cambia, con i manifestanti che diventano gli intervistati e i politici presenti in trasmissione che ignoravano il problema, lo evitavano, ci giravano attorno senza dare mai una risposta.

MARIANO FERRO: LA SCELTA NON MI CONVINCE
Stasera vi sarà un nuovo ring televisivo per manifestanti e politici e cioè Servizio Pubblico, programma di Michele Santoro.
Ho saputo che sarà Mariano Ferro ad intervenire stasera in trasmissione in merito allo sciopero del 9Dicembre. Dal mio punto di vista penso che persona più sbagliata da mandare nella tana di Santoro non ci sia. Ferro non è in grado di reggere uno scontro dialettico ne con i politici ne con i giornalisti (cosa già dimostrata ad Uno Mattina). Inoltre la Sicilia, se posso permettermi, rappresenta la macchia di questa protesta, la quale ha preso piede in tutta Italia tranne che in terra sicula, dove lo stesso Ferro sembra essersi "bruciato" dopo lo sciopero di due anni fa.
Eccezioni al fallimento sembrano essere la provincia di Trapani e quella di Catania, dove si sono registrate buone presenza, grazie a gruppi spontanei di cittadini, studenti e ad alcuni Forconi (guidati da Franco Crupi, sempre presente a Catania anche nei momenti difficili). Non capisco che fine abbiano fatto sia Ferro (il quale è stato buono per farsi intervistare a SkyTg24 quando era a Palermo), ma soprattutto Giuseppe Scarlata (sparito totalmente dalla protesta salvo che per qualche rara dichiarazione su Facebook). Per quale arcano motivo Mariano Ferro continua a prendersi meriti che non sono suoi? Perchè continua ad andare sui TG visto che ha lasciato i presidi al loro destino e che sono rimasti in piedi solo grazie alla volontà di alcuni siciliani? Non lo riesco a capire davvero. In Sicilia è mancato totalmente l'organizzazione e l'informazione (la riuscita dell'evento di Alcamo è l'eccezione che conferma la regola). E' mancata l'informazione nelle città, nelle scuole, nei luoghi di lavoro e di ritrovo. E' mancata l'organizzazione, con piccoli gruppi lasciati in Provincia senza avere possibilità di raggiungere il presidio più vicino. E' mancato tutto insomma e l'unica cosa che non è mancata sono le parole, quelle si roboanti e piene di carica, dette da Ferro sul palco di Catania qualche settimana prima della protesta. L'errore è semplice e di base: Ferro credeva che il simbolo e il nome Forconi bastassero a fare scendere i siciliani in piazza, quei siciliani scottati dalla protesta di due anni fa che lasciò i siciliani senza viveri e carburante per poi finire in un nulla di fatto.
Credo sarebber giusto lasciare il comando in Sicilia a Franco Crupi, l'unico nella dirigenza dei Forconi ad avere capito la situazione a mio modo di vedere. L'intervista, lo hanno dimostrato ieri i giovani in carriera intervenuti a La Gabbia, andrebbe lasciata a gente che sa come comunicare con i mass media, con la gente, con il mondo.

Vedremo come finirà,
Pietro Minardi.

mercoledì 11 dicembre 2013

Sicilia, Forconi: La Sicilia si muove, Palermo no.

Buonasera,
è giusto fare un riepilogo su quelli che sono stati i primi due giorni di protesta in Italia, con un focus sulla Sicilia. L'informazione dei TG e dei media nazionali appare distorta e in molti casi lontana dalla realtà; la gran parte dell'informazione sulla manifestazione viene reperita su internet, con video, foto, dirette streaming (come quella della pagina facebook LoSai) e fonti indipendenti (Video caricati su YouReporter, le dirette dello Zoo di 105, etc.).
SITUAZIONE
Al Nord la protesta ha preso piede, soprattutto a Torino, a Milano, in Veneto e a Genova, dove sono diverse migliaia le persone scese in piazza. Nel centro Nord viaggiano molto bene l'Emilia-Romagna e la Toscana. Diversi anche i manifestanti nel Lazio (Latina e Roma su tutte), in Campania (Caserta, Salerno in primis), in Basilicata e in Calabria. Nel Sud Italia la regione con la maggiore affluenza è la Puglia, dove vi sono diversi blocchi e fronti della protesta (Andria, Bari, Brindisi, Lecce solo per citarne alcuni). La cosa che mi ha sorpreso di più è che la protesta ha attecchito maggiormente nei piccoli comuni, dove l'affluenza ha toccato percentuali altissime (ad esempio Cerignola, Battipaglia, Soave, etc.).
SICILIA
Per quanto riguarda la Sicilia, vi sono stati diversi problemi per i manifestanti nel fare e nel promuovere i presidi. Farò un breve riepilogo delle città e relativa affluenza. In questo momento il fronte della protesta più avviato sembra Catania, dove si è svolto un corteo non autorizzato intorno alla mezzanotte in Via Etnea (link qui: http://catania.livesicilia.it/2013/12/10/corteo-non-autorizzato-assedia-via-etnea-foto_272060/ ). Ottime presenze si sono registrate sia a Castelvetrano sia ad Alcamo (comuni del trapanese - Nel primo caso circa 150 i presenti, nel secondo si sono toccate punte di 500 unità). Altri presidi sono presenti in questo momento a Caltanissetta, Gela, Pozzallo, etc.
Si deve invece sottolineare il totale disinteresse della città di Palermo nei confronti della protesta. In una città nella quale vi sono censiti circa 680 mila abitanti, nella quale vi sono molte persone che si trovano a vivere in condizioni disagiate, nella quale vi è uno sciopero quasi ogni giorno e nella quale è diffusa la sfiducia verso la classe politica, al presidio di Via Ernesto Basile al massimo si sono registrate circa 150 presenze.
Vedremo gli sviluppi della protesta nelle prossime ore, anche se Danilo Calvani, membro del comitato organizzativo nazionale della protesta, ha già fatto sapere che se il Governo avrà la fiducia nel voto previsto nel fine settimana, si potrebbe verificare una grande manifestazione a Roma (qui video: http://www.youtube.com/watch?v=D0HiaPhhGo4 ).

Pietro Minardi
Blogger.
Nella foto la protesta di Andria, precisamente al Municipio.

martedì 3 dicembre 2013

9 Dicembre: Sciopero Ad Oltranza O Solita Manifestazione Passeggera?

E' una domanda che si pongono in molti,
e che, in questi ultimi giorni che precedono questa protesta, riecheggia nei social network e nell'opinione pubblica. Descrivendo in breve la manifestazione, essa sarà condotta da diversi movimenti ed associazioni apartitiche, che dovrebbero partire con la protesta nella tarda serata dell'Immacolata, intorno alle 22:00.


La manifestazione si estenderà su scala nazionale e ha come obiettivo quello di paralizzare l'Italia intera, in modo da spingere la gente in piazza per protestare contro l'attuale classe politica.
La manifestazione è caratterizzata dai larghi contenuti programmatici (i punti che vengono trattati variano dalla crisi dell'agricoltura, al disastro della Terra dei Fuochi, all'usura bancaria, etc.) e dall'adesione di diverse sigle, da Nord a Sud (Ad esempio aderiscono allo sciopero LIFE, movimento veneto rappresentato da Lucio Chiavegato, e il Movimento dei Forconi, movimento prettamente siciliano rappresentato da Mariano Ferro). Lo sciopero è strutturato e coordinato sul territorio nazionale attraverso una struttura di raccordo organizzata in coordinamenti regionali, provinciali e cittadini, i quali stanno preparando i vari presidi sulle strade.
Sono state già svolte diverse riunioni preparatorie sul territorio (a Bovolone, per esempio, vi è stata la riunione programmatica per definire i punti della protesta) e la protesta sembra già ben vista e pubblicizzata da diverse pagine "anti-casta" su Facebook, da diversi canali su Youtube e da diversi hashtag su Twitter. Su Internet, d'altro canto, si sono già scatenati numerosi troll che hanno attaccati i gruppi e le pagine degli organizzatori.

Se dovessi esprimere un giudizio sulla possibile incidenza della manifestazione, sulla base della pubblicità su internet dell'evento, potrei dire che i politici avrebbero le ore contate ma, si sa, la realtà è diversa dall'immaginazione e alle volte può essere davvero molto amara. Lo stesso Mariano Ferro, in un suo intervento a Catania, ha avvisato i futuri manifestanti che, almeno per i primi giorni, la manifestazione potrebbe non essere così numerosa a causa del fatto che, secondo lui, la gente non ci crede più o per meglio dire vuole che qualcuno si decida ad avviare la macchina della protesta. Difatti la situazione socio-politica italiana, in questo periodo di feste natalizie e di freddo gelido, non lascia ben sperare sulla portata numerica della manifestazione, almeno nelle fasi di partenza.
Inoltre molti cittadini italiani fanno del detto "armatevi e partite" un must della propria vita e, visti quali sono stati i risultati delle precedenti manifestazioni organizzate in passato da gruppi cittadini, sindacati, etc., non mi sento nemmeno di dargli tanto torto.
Tuttavia c'è da dire che il dissenso in Italia è dilagante e sono numerose le classi sociali che sono scese e continuano a scendere in piazza per i motivi più disparati; operai, studenti, agricoltori, imprenditori, etc., sono ormai lo specchio del dissenso dell'opinione pubblica, la quale piano piano si allontana dalla politica, anche da quella politica di dissenso del M5S il quale, di fronte a tale manifestazione, potrebbe essere costretto a prendere decisioni fondamentali per preservare il proprio consenso tra la gente. I recenti disastri ambientali ed idrogeologici, gli scioperi continui degli studenti, gli imprenditori, le numerose classi di lavoratori, etc., sono deterrenti che, sulla carta, potrebbero portare migliaia di italiani nelle strade e nelle piazze.
Non rimane che aspettare e vedere quello che succederà!
Pietro Minardi