lunedì 21 maggio 2012

La Vittoria di Orlando? Scontata

Siamo quasi al day after di questa lunga tornata amministrativa palermitana.
Da queste elezioni 2012 escono tanti sconfitti e pochi vincitori, o meglio un solo vincitore, ovvero Leoluca Orlando. Il "professore" infatti, nonostante siano passati 10 anni, è rimasto nel cuore dei palermitani, tanto da riuscire a vincere con il 72,4% dei consensi (sul 40% di aventi diritto al voto.). Con lui vince anche l'Idv che raggiunge un risultato mai toccato prima, ovvero essere partito unico di maggioranza di un consiglio comunale (30 seggi a disposizione).

Adesso andiamo alla lunga lista degli sconfitti.
In prima posizione si classifica sicuramente tutto il centrodestra. Il fallimento epocale nella capitale del PDL si farà sentire per molto tempo. Massimo Costa (candidato della coalizione) non ha attratto i consensi dei palermitani, tanto che non è riuscito nemmeno ad arrivare al ballottaggio. Escono con le ossa rotte il PDL, i cui consiglieri uscenti in maggior parte non sono stati rieletti, e Grande Sud, da cui si ci aspettava molto di più; i due partiti sono riusciti a prendere solo 2 seggi a testa. Salva la faccia invece l'UDC la quale, nonostante gli scissionisti del Pid, riesce a prendere il 7% e quindi 2 seggi.

Il secondo posto spetta sicuramente al Terzo Polo e al Pid. Alessandro Aricò è stato un mezzo flop, anche a causa all'inaspettata debaclè di FLI, che non riesce a fare scattare i seggi. Oltre a FLI, altre 4 liste di Aricò non toccano lo sbarramento; l'unica a superarlo a sorpresa è l'Mpa, che tocca cifre intorno al 7%. Delusa anche Marianna Caronia, nonostante le premessa. La candidata di Amo Palermo e Cantiere Popolare (ovvero del Pid) sfiora solo il 7%, non raggiungendo di gran lunga le attese. Marianna avrà certamente da riflettere, ma sicuramente potrà consolarsi con il grande risultato delle sue due liste forti (di cui sopra), le quali hanno superato lo sbarramento.

Il terzo posto spetta a Ferrandelli. Sicuramente Fabrizio ha raggiunto un buon risultato, arrivando al ballottaggio, ma ha perso in un modo che in pochi si aspettavano. Un gap di quasi 100 mila voti da Orlando, senza considerare che molti votanti di Orlando al Primo Turno non sono tornati a votare. Al di la delle parole di Bersani, grande sconfitta per il PD, unico vero responsabile della sconfitta di Ferrandelli, il quale riesce a toccare a malapena l'8%; non pervenuto il SEL, bene invece Palermo Ora, la lista civica di Ferrandelli. Sicuramente Fabrizio, fra 5 anni, dovrà scegliere meglio i suoi alleati e non affidarsi più a gente come Cracolici e Lumia.

Il quarto posto va ad una vecchia conoscenza dei nostri lettori, ovvero a Tommaso Dragotto. Non nascondo una certa soddisfazione nel sottolineare la sconfitta di un soggetto che si sentiva il padre eterno (io ho fra i 30 e i 50 mila voti) e che invece al seggio ha preso mazzate clamorose (addirittura sotto l'1%). La sconfitta di Dragotto nasce da una sola causa, ovvero se stesso. Non è stato capace di individuare i suoi limiti e non è stato in grado di capire, nonostante i consigli dello staff, che in quelle condizioni non sarebbe andato lontano. Al di là di ogni retorica, era sicuramente meglio un appoggio a Nuti, unica alternativa civica rilevante a livello di movimenti anticasta (ha sfiorato il 5% come lista e come casta). Ma purtroppo Dragotto ha deciso di andare per la sua strada, pagando in un modo forse troppo eccessivo.

Quinto posto della chart va sicuramente a Marco Priulla, Rossella Accardo e Giuseppe Mauro. Semplicemente non pervenuti, c'è poco altro da dire.

Con queste considerazioni vi lascio.
Se avete considerazioni, commentate sotto oppure scrivete a objectchange@gmail.com
Pietro Minardi.