In questi giorni, in Sicilia, i Presidenti della Regione e i candidati a deputati regionali, si sfidano a suon di attacchi e post su facebook. Da osservatore mi limito a dire che questi teatrini internautici non mi interessano e me ne tengo completamente fuori.
Fondamentalmente però, quando apro i social network, c'è una cosa che mi da parecchio fastidio, ovvero i post di alcuni aspiranti politici che "danno solidarietà alle famiglie dei lavoratori" oppure "riflettono amaramente sulla situazione del paese e sulla crisi". Il primo atteggiamento è tipico del politico da Prima Repubblica, ovvero sciacallaggio mediatico su padri di famiglia che perderanno il posto di lavoro. Il secondo atteggiamento è tipico degli ex partiti di opposizione (PD , Idv ,Fed. di Sinistra), come se loro non abbiano mai governato dal 1994 ad oggi o come se loro fossero completamente estranei ai fatti. Per fare un "piccolo esempio", il Trattato con la Libia fu votato anche dall'ala Bersani del Partito Democratico.
Dopo questa panoramica storico - nazionale, passiamo ai nostri giorni. Recentemente, in Sicilia, hanno chiuso diverse attività note, vedasi la Fiat, e molti impiegati pubblici protestano sotto i palazzi di potere (Gesip; forestali; etc.), oltre alle varie categorie di lavoratori che, quotidianamente o quasi, protestano in piazza.
Ovvia conseguenza di queste amare chiusure è che molti padri e madri di famiglia hanno perso il posto di lavoro; sotto elezioni, si sa, queste sono occasioni per farsi vedere vicini al popolo che soffre, insomma per fare capire che si ha intenzione di fare qualcosa per quella gente che in questo momento naviga in un mare di disperazione.
Alcuni lo fanno per reale compassione e per cercare di capire e risolvere il problema, ma la maggior parte lo fa semplicemente per il voto di quelle famiglie che, agli occhi del candidato di turno, vengono considerate come pecorelle al pascolo da tosare.
Io a questa logica utilitaristica non ci sto! Le persone vanno trattate con pari dignità e rispetto sia che ci siano le elezioni, sia quando si è nel periodo di legislatura. La sofferenza è la stessa, le persone sono le stesse, i problemi idem con patate, è il contesto che cambia.
Se la Sicilia e i siciliani vogliono tornare a vivere, devono iniziare a ripudiare tutti coloro i quali vogliono continuare a vivere sopra le spalle degli altri, sfruttando il lavoro e i sacrifici di tutti per arrivare cinici al loro obiettivo, vincere.
Pietro Minardi
Ovvia conseguenza di queste amare chiusure è che molti padri e madri di famiglia hanno perso il posto di lavoro; sotto elezioni, si sa, queste sono occasioni per farsi vedere vicini al popolo che soffre, insomma per fare capire che si ha intenzione di fare qualcosa per quella gente che in questo momento naviga in un mare di disperazione.
Alcuni lo fanno per reale compassione e per cercare di capire e risolvere il problema, ma la maggior parte lo fa semplicemente per il voto di quelle famiglie che, agli occhi del candidato di turno, vengono considerate come pecorelle al pascolo da tosare.
Io a questa logica utilitaristica non ci sto! Le persone vanno trattate con pari dignità e rispetto sia che ci siano le elezioni, sia quando si è nel periodo di legislatura. La sofferenza è la stessa, le persone sono le stesse, i problemi idem con patate, è il contesto che cambia.
Se la Sicilia e i siciliani vogliono tornare a vivere, devono iniziare a ripudiare tutti coloro i quali vogliono continuare a vivere sopra le spalle degli altri, sfruttando il lavoro e i sacrifici di tutti per arrivare cinici al loro obiettivo, vincere.
Pietro Minardi