giovedì 30 giugno 2016

Talk Show Politici: Ore Di Nulla Argomentativo

Parliamoci chiaro,

a chi non cala la palpebra quando guarda un talk show politico? Io credo a tutti voi.
Che sia Porta a Porta, Piazza Pulita, Matrix, ecc., quando senti parlare il politico di turno la voglia di cambiare canale ti assale. Eppure non dovrebbe essere così, parlano di argomenti e temi importanti tipo la pensione, il lavoro, la politica estera, l'economia che va a puttane, ecc.

E allora perchè accade ciò? Semplice, perchè di contenuti c'è ne stanno pochi, o per meglio dire, l'unico contenuto è il titolo. La verità lampante alle nostre menti è che l'interlocutore che sta facendo l'ospitata da Vespa, Telese, Paragone, ecc. stia ripetendo una sorta di copione scritto, con un paio di paroloni ad effetto che richiamano il tema in questione o usando slogan da campagna elettorale tipo "dobbiamo stare in Europa per il bene del paese" o "Usciamo dall'Ue o saremo carne da macello" (tanto per essere bipartizan), ma senza portare argomentazioni valide ed approfondite. 

L'ultimo punto si dimostra lampante quando, alla domanda del conduttore o di uno degli altri ospiti, l'interlocutore politico/ministro/assessore/presidente continua a dire le stesse identiche cose con le stesse identiche frasi, cambiando solo un paio di termini chiave. Insomma ormai si va in TV a ripetere slogan scritti da chissà quale mente della comunicazione all'interno del partito.  Ed è proprio per questo che alla fine cala la palpebra, la testa si reclina, il cervello si spegne e cadi in un sonno profondo. E' forse per questo che l'informazione giornalistica televisiva politica perde di appeal, di fascino. E' sicuramente per questo e per altri motivi che la gente si è totalmente staccata dalla politica ("tanto dicono tutti le stesse cose" esclama il cittadino medio).


Quindi vi faccio un appello, cari amici politici, se dovete dire sempre le stesse cose usate maggiore fantasia perchè ormai la gente non vi ascolta più, non vi guarda più. Il distacco politica - popolo è evidente e la scollatura appare ancora più incolmabile quando molti politici di vari schieramenti politici si esprimono contro il referendum in Inghilterra, strumento che rappresenta il lapalissiano esempio di democrazia diretta. Questo strumento non può e non deve essere convenevole al partito di turno solo quando il risultato è quello sperato. Per quanto il tema sia delicato, bisogna rispettare la scelta del popolo inglese. 

Molti si lamentano del voto di pancia del popolino o del fatto che la gente ignora certi argomenti, ma se in TV i politici/opinionisti provassero ad esprimersi in termini più comprensibili, senza usare paroloni ad effetto ma bensì frasi semplici e che racchiudono il significato delle proprie argomentazioni, magari la gente tornerebbe a votare il programma e non gli slogan, magari la scollatura popolo-politica si ridurrebbe e magari si potrebbe creare una società civile più civile e democratica, senza frasi ad effetto vuote sbraitate dai balconi elettorali ma bensì portando argomentazioni solide e supportate da dati/tesi fondate. 


Insomma politici, traducete il vostro pensiero in parole che la ragion popolare possa comprendere.
Notte.



giovedì 12 dicembre 2013

Sorpreso dalla risposta italiana, Perplesso su Mariano Ferro

Buonasera a tutti,
sono rimasto colpito in positivo dalla risposta di tantissime città italiane in risposta alla protesta promossa dal Coordinamento 9 Dicembre e faccio i complimenti agli organizzatori per la civiltà e la correttezza nella quale si sono svolti i presidi.

SITUAZIONE ITALIANA (IN BREVE)
I presidi  continuano a prendere piede in tutta Italia con ottimi numeri, anche se, dopo il voto di fiducia delle Camere al Governo Letta, si sente sempre più forte fra i manifestanti l'esigenza di una discussione avente ad oggetto l'eventuale approdo a Roma della protesta. Indubbiamente questa rappresenta una delle proteste più durature  e più partecipate degli ultimi 20 anni; una protesta bersagliatissima dai mass media, dai gruppi di antagonisti (i principali centri sociali anti-fascisti, i militanti di partito, etc.) e dagli immancabili troll; una protesta che sembra non volersi spegnere ed andare avanti sotto l'impulso di nuove adesioni e nuovi presidi.
Il dissenso dilaga sul web, ormai quasi incontenibile. I principali social network (Twitter, Facebook, Youtube) e siti quali YouReporter, sono ormai invasi da video, foto e qualunque altro tipo di documento informatico e digitale riguardante la protesta. In contrapposizione a tutto ciò, lo spazio dato da TV e Giornali appare poco ed ovviamente la visione della protesta non è di certo favorevole ai manifestanti. Già molte trasmissioni hanno dato spazio ai manifestanti, solo per citarne alcune LaGabbia e Matrix, con contenuti e spazi differenti. Nel prorgramma di Paragone (La Gabbia appunto) è stata  data ampia possibilità di intervento sia dalle piazze sia in studio e, come contradditorio, vi era  un membro del PD, tale Ricci, facente parte dell'ala renziana , Laura Comi del PDL e il DG dell'ABI (Associazione Bancaria Italiana) Giovanni Sabatini, i quali sono stati accompagnati da sonori fischi durante i loro interventi ma che comunque non si sono sottratti alle domande degli intervenuti. Guardando invece Matrix il copione cambia, con i manifestanti che diventano gli intervistati e i politici presenti in trasmissione che ignoravano il problema, lo evitavano, ci giravano attorno senza dare mai una risposta.

MARIANO FERRO: LA SCELTA NON MI CONVINCE
Stasera vi sarà un nuovo ring televisivo per manifestanti e politici e cioè Servizio Pubblico, programma di Michele Santoro.
Ho saputo che sarà Mariano Ferro ad intervenire stasera in trasmissione in merito allo sciopero del 9Dicembre. Dal mio punto di vista penso che persona più sbagliata da mandare nella tana di Santoro non ci sia. Ferro non è in grado di reggere uno scontro dialettico ne con i politici ne con i giornalisti (cosa già dimostrata ad Uno Mattina). Inoltre la Sicilia, se posso permettermi, rappresenta la macchia di questa protesta, la quale ha preso piede in tutta Italia tranne che in terra sicula, dove lo stesso Ferro sembra essersi "bruciato" dopo lo sciopero di due anni fa.
Eccezioni al fallimento sembrano essere la provincia di Trapani e quella di Catania, dove si sono registrate buone presenza, grazie a gruppi spontanei di cittadini, studenti e ad alcuni Forconi (guidati da Franco Crupi, sempre presente a Catania anche nei momenti difficili). Non capisco che fine abbiano fatto sia Ferro (il quale è stato buono per farsi intervistare a SkyTg24 quando era a Palermo), ma soprattutto Giuseppe Scarlata (sparito totalmente dalla protesta salvo che per qualche rara dichiarazione su Facebook). Per quale arcano motivo Mariano Ferro continua a prendersi meriti che non sono suoi? Perchè continua ad andare sui TG visto che ha lasciato i presidi al loro destino e che sono rimasti in piedi solo grazie alla volontà di alcuni siciliani? Non lo riesco a capire davvero. In Sicilia è mancato totalmente l'organizzazione e l'informazione (la riuscita dell'evento di Alcamo è l'eccezione che conferma la regola). E' mancata l'informazione nelle città, nelle scuole, nei luoghi di lavoro e di ritrovo. E' mancata l'organizzazione, con piccoli gruppi lasciati in Provincia senza avere possibilità di raggiungere il presidio più vicino. E' mancato tutto insomma e l'unica cosa che non è mancata sono le parole, quelle si roboanti e piene di carica, dette da Ferro sul palco di Catania qualche settimana prima della protesta. L'errore è semplice e di base: Ferro credeva che il simbolo e il nome Forconi bastassero a fare scendere i siciliani in piazza, quei siciliani scottati dalla protesta di due anni fa che lasciò i siciliani senza viveri e carburante per poi finire in un nulla di fatto.
Credo sarebber giusto lasciare il comando in Sicilia a Franco Crupi, l'unico nella dirigenza dei Forconi ad avere capito la situazione a mio modo di vedere. L'intervista, lo hanno dimostrato ieri i giovani in carriera intervenuti a La Gabbia, andrebbe lasciata a gente che sa come comunicare con i mass media, con la gente, con il mondo.

Vedremo come finirà,
Pietro Minardi.

mercoledì 11 dicembre 2013

Sicilia, Forconi: La Sicilia si muove, Palermo no.

Buonasera,
è giusto fare un riepilogo su quelli che sono stati i primi due giorni di protesta in Italia, con un focus sulla Sicilia. L'informazione dei TG e dei media nazionali appare distorta e in molti casi lontana dalla realtà; la gran parte dell'informazione sulla manifestazione viene reperita su internet, con video, foto, dirette streaming (come quella della pagina facebook LoSai) e fonti indipendenti (Video caricati su YouReporter, le dirette dello Zoo di 105, etc.).
SITUAZIONE
Al Nord la protesta ha preso piede, soprattutto a Torino, a Milano, in Veneto e a Genova, dove sono diverse migliaia le persone scese in piazza. Nel centro Nord viaggiano molto bene l'Emilia-Romagna e la Toscana. Diversi anche i manifestanti nel Lazio (Latina e Roma su tutte), in Campania (Caserta, Salerno in primis), in Basilicata e in Calabria. Nel Sud Italia la regione con la maggiore affluenza è la Puglia, dove vi sono diversi blocchi e fronti della protesta (Andria, Bari, Brindisi, Lecce solo per citarne alcuni). La cosa che mi ha sorpreso di più è che la protesta ha attecchito maggiormente nei piccoli comuni, dove l'affluenza ha toccato percentuali altissime (ad esempio Cerignola, Battipaglia, Soave, etc.).
SICILIA
Per quanto riguarda la Sicilia, vi sono stati diversi problemi per i manifestanti nel fare e nel promuovere i presidi. Farò un breve riepilogo delle città e relativa affluenza. In questo momento il fronte della protesta più avviato sembra Catania, dove si è svolto un corteo non autorizzato intorno alla mezzanotte in Via Etnea (link qui: http://catania.livesicilia.it/2013/12/10/corteo-non-autorizzato-assedia-via-etnea-foto_272060/ ). Ottime presenze si sono registrate sia a Castelvetrano sia ad Alcamo (comuni del trapanese - Nel primo caso circa 150 i presenti, nel secondo si sono toccate punte di 500 unità). Altri presidi sono presenti in questo momento a Caltanissetta, Gela, Pozzallo, etc.
Si deve invece sottolineare il totale disinteresse della città di Palermo nei confronti della protesta. In una città nella quale vi sono censiti circa 680 mila abitanti, nella quale vi sono molte persone che si trovano a vivere in condizioni disagiate, nella quale vi è uno sciopero quasi ogni giorno e nella quale è diffusa la sfiducia verso la classe politica, al presidio di Via Ernesto Basile al massimo si sono registrate circa 150 presenze.
Vedremo gli sviluppi della protesta nelle prossime ore, anche se Danilo Calvani, membro del comitato organizzativo nazionale della protesta, ha già fatto sapere che se il Governo avrà la fiducia nel voto previsto nel fine settimana, si potrebbe verificare una grande manifestazione a Roma (qui video: http://www.youtube.com/watch?v=D0HiaPhhGo4 ).

Pietro Minardi
Blogger.
Nella foto la protesta di Andria, precisamente al Municipio.

martedì 3 dicembre 2013

9 Dicembre: Sciopero Ad Oltranza O Solita Manifestazione Passeggera?

E' una domanda che si pongono in molti,
e che, in questi ultimi giorni che precedono questa protesta, riecheggia nei social network e nell'opinione pubblica. Descrivendo in breve la manifestazione, essa sarà condotta da diversi movimenti ed associazioni apartitiche, che dovrebbero partire con la protesta nella tarda serata dell'Immacolata, intorno alle 22:00.


La manifestazione si estenderà su scala nazionale e ha come obiettivo quello di paralizzare l'Italia intera, in modo da spingere la gente in piazza per protestare contro l'attuale classe politica.
La manifestazione è caratterizzata dai larghi contenuti programmatici (i punti che vengono trattati variano dalla crisi dell'agricoltura, al disastro della Terra dei Fuochi, all'usura bancaria, etc.) e dall'adesione di diverse sigle, da Nord a Sud (Ad esempio aderiscono allo sciopero LIFE, movimento veneto rappresentato da Lucio Chiavegato, e il Movimento dei Forconi, movimento prettamente siciliano rappresentato da Mariano Ferro). Lo sciopero è strutturato e coordinato sul territorio nazionale attraverso una struttura di raccordo organizzata in coordinamenti regionali, provinciali e cittadini, i quali stanno preparando i vari presidi sulle strade.
Sono state già svolte diverse riunioni preparatorie sul territorio (a Bovolone, per esempio, vi è stata la riunione programmatica per definire i punti della protesta) e la protesta sembra già ben vista e pubblicizzata da diverse pagine "anti-casta" su Facebook, da diversi canali su Youtube e da diversi hashtag su Twitter. Su Internet, d'altro canto, si sono già scatenati numerosi troll che hanno attaccati i gruppi e le pagine degli organizzatori.

Se dovessi esprimere un giudizio sulla possibile incidenza della manifestazione, sulla base della pubblicità su internet dell'evento, potrei dire che i politici avrebbero le ore contate ma, si sa, la realtà è diversa dall'immaginazione e alle volte può essere davvero molto amara. Lo stesso Mariano Ferro, in un suo intervento a Catania, ha avvisato i futuri manifestanti che, almeno per i primi giorni, la manifestazione potrebbe non essere così numerosa a causa del fatto che, secondo lui, la gente non ci crede più o per meglio dire vuole che qualcuno si decida ad avviare la macchina della protesta. Difatti la situazione socio-politica italiana, in questo periodo di feste natalizie e di freddo gelido, non lascia ben sperare sulla portata numerica della manifestazione, almeno nelle fasi di partenza.
Inoltre molti cittadini italiani fanno del detto "armatevi e partite" un must della propria vita e, visti quali sono stati i risultati delle precedenti manifestazioni organizzate in passato da gruppi cittadini, sindacati, etc., non mi sento nemmeno di dargli tanto torto.
Tuttavia c'è da dire che il dissenso in Italia è dilagante e sono numerose le classi sociali che sono scese e continuano a scendere in piazza per i motivi più disparati; operai, studenti, agricoltori, imprenditori, etc., sono ormai lo specchio del dissenso dell'opinione pubblica, la quale piano piano si allontana dalla politica, anche da quella politica di dissenso del M5S il quale, di fronte a tale manifestazione, potrebbe essere costretto a prendere decisioni fondamentali per preservare il proprio consenso tra la gente. I recenti disastri ambientali ed idrogeologici, gli scioperi continui degli studenti, gli imprenditori, le numerose classi di lavoratori, etc., sono deterrenti che, sulla carta, potrebbero portare migliaia di italiani nelle strade e nelle piazze.
Non rimane che aspettare e vedere quello che succederà!
Pietro Minardi

sabato 16 marzo 2013

Piazza Lolli: E' Ancora Degrado!



L'Associazione Progetto Sicily Reborn e il Movimento Obiettivo Cambiamento tornano nella famosa piazza sita in Via Dante. I problemi non sono stati affatto risolti, anzi si sono accentuati nel corso del tempo. Atti vandalici ai monumenti, le palme della piazza ormai morte, prato non curato, la fontana  piena di rifiuti, cespugli che sporgono nei vialetti e molti altri problemi raccontati attraverso le foto degli attivisti scattate in data odierna sul posto.


Piazza Lolli,
una piazza abbandonata a se stessa. E' questo che un palermitano comune pensa di fronte alla situazione in cui versa la centralissima piazza sita in Via Dante. Alcuni mesi fa, sul sito Rosalio.it, furono segnalate le condizioni in cui versava la piazza. Oggi, dopo alcuni mesi, gli attivisti del Movimento Obiettivo Cambiamento e dell'Associazione Progetto Sicily Reborn sono tornati sul posto per valutare se fossero stati effettuati gli interventi di cui la piazza aveva bisogno. Purtroppo, da quello che si può evincere dalle foto scattate oggi, non solo non è stato effettuato nessun intervento ma, se possibile, le condizioni della piazza sono addirittura peggiorate.
Ecco un breve elenco dei problemi di Piazza Lolli segnalati dagli attivisti di Obiettivo Cambiamento e di Sicily Reborn:
  1. Il prato versa in condizioni pietose, con erbacce che invadono tutto il prato. Alcuni rami dei cespugli sporgono nelle stradine interne al parco, cosa che infastidisce i non vedenti di passaggio nella piazza.
  2. La pompa di benzina in disuso, presente nella piazza, è stata vandalizzata. Gli erogatori sono stati distrutti e presentano fili scoperti potenzialmente dannosi. Inoltre i vetri delle finestre e degli erogatori della pompa di benzina sono stati rotti e i cocci sono sparsi per terra (potenziale danno per animali e persone).
  3. La fontana della piazza va ripulita. L'acqua non è cambiata regolarmente e gli effetti si notano subito. Inoltre sono presenti, all'interno della fontana, numerose bottiglie di birra vuote e rifiuti urbani di vario tipo.
  4. Le palme della piazza versano in condizioni di abbandono totale. I tronchi sono pieni di buchi e le fronde delle palme risultano piegate all'indietro (tipico segno della presenza di coleottero rosso).
  5. La statua di Giovanni Meli, risulta vandalizzata dai graffitari. I graffiti andrebbero ripuliti non solo dalla statua, ma da tutte le superfici della piazza.
  6. Andrebbe fatta una pulizia straordinaria, sul modello di Piazza Franchi-Ingrassia, per togliere tutti i rifiuti urbani presenti nella piazza.
  7. Le panchine sono state vandalizzate e risultano quindi inutilizzabili.

Come si può vedere da questa lunga lista, Piazza Lolli presenta numerosi problemi, figli del disinteresse degli organi competenti. Non è possibile che le nostre piazze si riducano ogni volta in queste condizioni pietose!
Da scrivente, mi unisco all'appello delle due associazioni, le quali fanno un triplice appello: all'Amia si chiede di ricorrere ad una pulizia straordinaria della piazza, per rimuovere quantomeno i rifiuti urbani e i cocci di vetro presenti nella zona della pompa di benzina; all'Assessorato all'Ambiente del Comune di Palermo si chiede invece di elaborare un piano di riqualificazione di Piazza Lolli, la quale necessita di numerosi interventi, alcuni elencati sopra; l'ultimo appello viene invece rivolto a quella parte di cittadinanza che ha contribuito a ridurre la piazza in questo stato. A loro si chiede semplicemente di rispettare i luoghi pubblici della nostra città. Palermo è la casa di tutti i palermitani, quindi danneggiare una parte di essa significa in fondo danneggiare la nostra grande casa comune e la cittadinanza tutta.
Iniziamo a valorizzare la città da noi stessi!


Pietro Minardi e Giulio Cardile

Le foto su Piazza Lolli possono essere consultabili a questo indirizzo:

https://www.facebook.com/media/set/?set=a.478748648839062.1073741825.419017588145502&type=1

venerdì 8 marzo 2013

Caso Gesip: Riflessioni Generali

Salve gente,
finalmente torno a scrivere sul mio blog. Sono stato un pò assente nell'ultimo periodo causa impegni di naturale personale. Ma adesso sono qui e torno ad affrontare con voi i temi del momento.

A Palermo il tema del momento è, alla pari delle sorti del Palermo Calcio, il caso Gesip. La vicenda riguarda i 1800 operai a rischio licenziamento della Gesip, società partecipata del Comune di Palermo. Il numero degli operai, al di la di tutto, è eccessivo, se consideriamo lo status delle casse del comune e le reali opportunità di lavoro in città.  La Gesip, in questi mesi di campagna elettorale, ha avuto tantissimo spazio mediatico, visto il valore in termini di voti che l'azienda costituisce. Certamente i lavoratori non hanno avuto un grande occhio e si sono lasciati prendere in giro a più riprese. La mancanza di una cultura di base in molti di essi, li ha portati a compiere azioni improprie rispetto alla situazione in cui si trovavano, come la distribuzione dei volantini di Crocetta nei giorni strettamente precedenti alle elezioni nazionali.

Da un punto di vista strettamente mediatico, i sindacati si sono lasciati andare a dichiarazioni un pò populiste e leggermente irrealistiche (parere personale); il sindaco ha pagato l'assenza di uno staff capace di gestire il problema, lasciandolo preda delle critiche dell'opinione pubblica; i lavoratori invece hanno pagato il loro populismo, in alcuni casi troppo accentuato, e  una cultura generale di basso profilo mostrata durante molti filmati ed interviste. Come si evince dai filmati, vi è una forte tendenza a ripetere sempre le stesse frasi, in modo scomposto e quasi anacronistico. Ripetono, in modo quasi esasperante, che "vogliono il lavoro", che "il sindaco sta mandando per strada 1800 famiglie" e che "l'unica cosa che vogliono è tornare a lavorare". Queste dichiarazioni sono lontane da una realtà di un comune come Palermo che ha rischiato a più riprese il dissesto finanziario.

Gli scioperi della Gesip sono solo gli ultimi di una lunga serie di scioperi, guarda caso in campagna elettorale, che hanno visto coinvolti impiegati di servizi pubblici (leggasi Amia, Forestali, etc.). La cittadinanza palermitana non ha ben visto gli scioperi degli impiegati della Gesip, imputando ai suddetti che:
1. Sono poco presenti sul posto di lavoro e che quei pochi che andavano a lavorare seguivano quella che io definisco la "Legge Palermo", ovvero uno lavora e venti guardano. In alcuni casi, la mancata presenza sul posto di lavoro, viene imputata all'esercizio di un secondo lavoro durante l'orario lavorativo.
2. La mancanza di competenza e di una cultura di base di un certo livello. Questa critica è mossa soprattutto dalle fasce più giovani (laureati e diplomati) costretti in molti casi ad emigrare al Nord o addirittura fuori dall'Italia, per la mancanza di sbocchi lavorativi.

E' evidente che la vox populi tende a generalizzare e ad essere troppo demagogica, ma va presa come tale. Certamente un fondo di verità in tutto questo c'è,  basta guardare uno qualunque dei video che hanno ripreso gli scioperi di questi mesi; i lavoratori intervistati, nella maggior parte dei casi, non sono certo dei laureati ad Oxford.

Concludo con il mio pensiero personale sul tema - E' certo che bisogna fare gli interessi dei lavoratori e bisogna dare sicurezza all'impiego lavorativo. E' altresì evidente che la nullafacenza di alcuni sta intaccando l'intera protesta nella sua base ideologica, facendo si che la città non sostenga, anzi attacchi, i lavoratori che protestano giustamente al fine di tutelare il proprio impiego. La mia ricetta?? Fare un piano industriale di rientro del numero dei lavoratori entro valori normali (è ovvio che 1800 lavoratori sono troppi), tutelando soprattutto coloro i quali sono stati più presenti sul posto lavorativo e hanno svolto al meglio le proprie funzioni. Il merito deve essere applicato anche nella fase successiva, ovvero quella dei controlli sul posto di lavoro e di impiego attivo delle forze disponibili. Chi non lavora, come succede in ogni azienda, va a casa e lascia la possibilità di lavorare ad altri. Il successivo sistema di assunzioni deve tenere conto della disoccupazione giovanile in città, cosa che ad oggi non avviene se consideriamo che con l'attuale sistema in vigore agli uffici di collocamento, i giovani diplomati e laureati vedranno difficilmente un posto di lavoro (il sistema attuale privilegia i cittadini componenti di ampi nuclei familiari e quelli in condizioni difficili da un punto di vista economico, senza contare gli impieghi destinati agli ex-detenuti). L'eccesso porta sempre al difetto e a pagarne le conseguenze sono sempre i giovani.

Le chance vanno date a tutti in modo equo, seguendo criteri di merito e competenza. Palermo ha un problema che è quello dell'occupazione, soprattutto giovanile. E' ora di parlarne in modo serio e di trovare adeguate soluzioni.

Pietro Minardi

giovedì 31 gennaio 2013

Piazza Franchi-Ingrassia: Non ci resta che piangere!



Foto di Giuseppe Li Causi

La piazza, recentemente intitolata ai noti comici Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, si trova in una condizione di degrado persistente ormai da parecchi mesi. La domanda è: cosa stanno facendo le istituzioni per questa piazza tanto chiacchierata, ma poco curata?

Palermo (lo sappiamo tutti) è una città con moltissimi problemi, uno dei quali è l’incuria! Molti sono i luoghi pubblici inaugurati in pompa magna dalle istituzioni e poi lasciati nel totale degrado. L’ultimo di questa lunghissima lista è proprio la tanto acclamata Piazza Franchi-Ingrassia, ovvero la piazzetta dedicata ai noti comici palermitani Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, da sempre simboli della comicità italiana.
Per chi non lo sapesse, la piazzetta in questione si trova dietro il Teatro Biondo, accanto ad uno dei luoghi più frequentati dai giovani palermitani, ovvero Via Venezia; qui vi sono siti difatti numerosi locali frequentati dai giovani palermitani, ma anche dagli studenti fuori sede residenti in zona.

Ebbene sono ormai moltissime le segnalazioni, attraverso foto e video, che evidenziano le condizioni disastrose in cui si trova la piazza; essa appare invasa da rifiuti urbani di ogni genere, causa la mancata cura giornaliera della piazza, la quale  ha portato ad una lenta stratificazione dei rifiuti, fino all’attuale situazione. Ovviamente questo non è propriamente uno spot invitante sia per i turisti che si ritrovano a bere qualche drink in zona, sia per i locali, che purtroppo riscontrano un abbassamento del numero dei clienti, proprio per le condizioni della piazza.

Diverse associazioni si sono interessate del problema negli ultimi tempi, tra cui Obiettivo Cambiamento, Sicily Reborn, etc. Infatti, il problema dell’incuria non riguarda di certo solo Piazzetta Franchi – Ingrassia. Io stesso ho trattato, proprio in compartecipazione con l’Associazione Progetto Sicily Reborn, l’incuria che affligge Piazza Lolli, solo per fare un esempio.

Ovviamente lo scrivente, insieme alle menzionate associazioni, rivolgono un invito affinché la piazza venga pulita e soprattutto affinché venga mantenuta tale.

Palermo 31/01/13
Pietro Minardi